Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia Italia riconoscente alla Cisl

Nella mattinata di sabato 12 marzo la presidente Giacca ha consegnato al segretario generale della Cisl Padova Rovigo Samuel Scavazzin la tessera dell’associazione e una coccarda tricolore.

La presidente onoraria dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia Italia Giacca ha consegnato il 12 marzo al segretario generale della Cisl Padova Rovigo Samuel Scavazzin la tessera dell’associazione e una coccarda tricolore, simbolo della riconoscenza per l’intervento diffuso in occasione del Giorno del ricordo in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata.

“Per noi esuli è stato bello e significativo sapere che da parte di una realtà importante come la Cisl ci sia attenzione e sensibilità per la nostra storia e per il nostro dramma”. Ha detto Giacca, che è anche componente dell’esecutivo nazionale dell’Anvgd.

“Ho fatto avere il suo intervento al nostro presidente nazionale Renzo Codarin, che mi ha chiesto di ringraziarla per il suo interesse”. Un interesse che nasce anche dalla formazione storica del segretario Scavazzin. “Ho sempre pensato che il sindacato debba anche fare cultura, come vettore di sviluppo sociale. In questo caso, la tragedia delle foibe deve essere ricordata per impedire che una cosa analoga possa ripetersi in futuro. E dimostra che la storia non può essere soffocata a lungo. Quelle foibe che avrebbero dovuto nascondere i misfatti avvenuti sulle vostre terre hanno poi rivelato il dramma vissuto dagli istriani e dalmati e le ragioni dell’esodo al quale siete stati costretti”.

Scavazzin ha rivolto a Italia Giacca alcune domande sui fatti storici del confine orientale, ancora in parte non del tutto conosciuti, e sulla sua storia personale. “Il nostro dramma – ha risposto lei – si compone di tre elementi: gli infoibamenti, l’esodo, di dimensioni veramente bibliche, e tutti gli anni di silenzio. Per anni si è pensato che chi rimaneva fosse comunista e chi partiva fosse fascista. Ma la realtà è diversa. E’ più complessa e conoscerla significa anche onorare scelte comunque dolorose e coraggiose”.