Emergenza abitativa, Sicet e Cisl chiedono chiarezza su tempi e tipologia dei nuovi alloggi Erp

Zago: «Sono anni ormai che l’emergenza abitativa è diventata una condizione strutturale per Padova e provincia. Perché sui 122 immobili sfitti da tempo non sono intervenuti prima, quando i costi per riattarli sarebbero stati sicuramente più contenuti e si sarebbe potuto dare sollievo a tante famiglie».

<Il piano di alienazione degli alloggi Erp annunciato dall’Ater e approvato dalla giunta regionale va nella direzione giusta, ma i tempi sono lunghi e l’emergenza abitativa coinvolge un numero sempre maggiore di famiglie padovane». Lo affermano la segretaria territoriale della Cisl Padova Rovigo Stefania Botton e la segretaria del Sicet (Sindacato Inquilini Casa e Territorio) Padova Rovigo Giulia Zago. «Sono anni ormai che l’emergenza abitativa è diventata una condizione strutturale per Padova e provincia – afferma Zago – Ci interroga quindi non tanto sul perché questi alloggi vengano venduti ora, ma sul perché sui 122 immobili sfitti da tempo non si sia intervenuti prima, quando i costi per riattarli sarebbero stati sicuramente più contenuti e si sarebbe potuto dare sollievo a tante famiglie>.

Tempi e tipologia

Pur confermando la propria fiducia nel piano di riassetto e nuovi investimenti, il Sicet chiede risposte su due punti che considera fondamentali. «Chiediamo innanzitutto chiarezza sui tempi e sulla tipologia di alloggi che saranno realizzati. Non vogliamo che si ripetano situazioni di ingenti investimenti di denari pubblici in complessi sicuramente all’avanguardia sotto il profilo della costruzione, dell’impiantistica e della dotazione tecnologica, ma i cui costi di mantenimento e oneri accessori risultino poi insostenibili per le famiglie che accedono all’Erp. Non è concepibile assegnare alloggi a nuclei fragili dal punto di vista economico e pretendere che i destinatari possano sopportare spese condominiali mensili di 300 euro. Le assegnazioni – conclude Zago – vanno pianificate con maggior senso di responsabilità poiché poi a farne le spese sono sempre i più fragili. Quei fragili che si intendeva tutelare».

Le famiglie

Stefania Botton sottolinea il numero crescente delle famiglie padovane che si sono trovate improvvisamente in condizione di disagio. «Desta forte preoccupazione l’aggravamento delle difficoltà economiche iniziate con la pandemia e peggiorate in modo esponenziale con la crisi energetica e soprattutto con l’inflazione ormai incontrollata. L’aumento di tutti i prezzi al consumo inciderà pesantemente sui bilanci delle famiglie. L’emergenza è in tutta Italia. Lo conferma il gruppo di lavoro sulle politiche per la casa e l’emergenza abitativa istituito in questi giorni dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che ha coinvolto le Organizzazioni sindacali sui cambiamenti di fondo dell’economia e della società. Il rischio è che tra le famiglie considerate moderatamente benestanti fino a un paio di anni fa ce ne siano molte sulla soglia di povertà e quindi anche con problemi di povertà abitativa. È certamente una buona notizia – aggiunge Botton – il fatto che lo scorso 14 luglio il Mims abbia emanato il decreto di riparto alle Regioni del Fondo Sostegno Affitto del 2022 di complessivi 330 milioni di euro, che le stesse potranno attribuire con procedura d’urgenza ai Comuni per essere distribuiti ai cittadini che ne hanno necessità. Tuttavia, riteniamo che per poter dare una risposta concreta a questo problema, il Fondo andrebbe finanziato in modo permanente negli anni, con una dotazione di almeno 250 milioni di euro all’anno».