Obiettivo raggiunto per il progetto per la ricollocazione lavorativa realizzato dalla Cisl e dal Comune di Due Carrare

Alla fine il lavoro di squadra ha prevalso su tutte le difficoltà. Il progetto “Supporto alla ricollocazione al lavoro”, promosso dalla Cisl Padova Rovigo e dal Comune di Due Carrare con il supporto economico della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, si proponeva di accompagnare i cittadini in un percorso di reinserimento nel mondo del lavoro e non semplicemente di superare una fase di emergenza. E le tre donne che lo hanno realizzato, a vantaggio di altre donne, non possono che essere soddisfatte del risultato. Il progetto era apparso ambizioso fin dall’inizio, anche perché assolutamente innovativo. “Fino ad ora – commenta Francesca Pizzo, dell’Ust Cisl Padova Rovigo – i progetti come questo restavano all’interno dell’istituzione Comune, con due conseguenze: l’intervento rimaneva limitato nel tempo perché non replicabile e mancava un’assunzione di responsabilità da parte del territorio, in particolare delle attività economiche, che invece abbiamo coinvolto. La contrattazione sociale con i Comuni è una delle attività strategiche del sindacato e questo progetto ha dimostrato che se si fa rete le soluzioni si trovano”.
Il progetto aveva preso il via lo scorso giugno con quattro incontri formativi a focus tematico, dedicati all’autostima, alla buona comunicazione, alla costruzione di buon curriculum e alla preparazione di un colloquio di lavoro, gestiti dalla Cisl con il supporto dell’associazione Iside Accademy. A questa prima fase hanno partecipato 10 cittadini carraresi, 9 dei quali donne. “E questo è significativo – aggiunge  – di quanto il disagio lavorativo sia un problema principalmente al femminile, soprattutto nella fase post-maternità”. Già durante il percorso formativo qualcuno ha abbandonato il gruppo perché ha trovato un’occupazione. Attualmente tre donne stanno svolgendo il tirocinio di 500 ore retribuito, una presso la cooperativa Città solare, una in un bar di Due Carrare e un’altra in un’azienda del territorio. La “borsa lavoro” prevede un compenso complessivo di 3.000 euro, 600 dei quali stanziati dall’azienda e i rimanenti garantiti dal supporto economico del Fondo straordinario di solidarietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
A tenere i contatti con le attività produttive l’assessore al Sociale del Comune di Due Carrare Cinzia Menegazzo. “Ho contattato dalle 100 alle 150 aziende – racconta – e una ventina ha dato la propria disponibilità. Il problema è che cercavano prevalentemente uomini. Nel complesso il territorio ha risposto positivamente e i risultati ce lo confermano. Sono il frutto di un buon esempio di collaborazione tra pubblico e privato, grazie al ruolo determinante del sindacato e il coinvolgimento dei servizi sociali”. Questo è un altro degli aspetti innovativi del progetto. “Queste persone – dice l’assistente sociale Diana Capuzzo – non sono passate dal Centro per l’Impiego, ma è stato il territorio che si è occupato del territorio. Sono donne uscite per diverse ragioni dal mondo del lavoro e che hanno voluto rimettersi in gioco rivolgendosi ai servizi sociali, che in questi anni hanno cambiato profondamente il loro bacino d’utenza”.