Le iniziative della Cisl Padova Rovigo per buona occupazione e conciliazione vita lavoro

A livello territoriale, il divario tra il tasso di occupazione di uomini e donne nel 2023 in Polesine è aumentato rispetto all’anno precedente

ROVIGO – La Cisl Padova Rovigo è attiva nell’ambito del bando regionale “Pari Progetti e Azioni di Rete Innovativi per la parità e l’equilibrio di genere”, progetto cofinanziato dal Fse+, che intende promuovere l’occupazione femminile e una buona conciliazione dei tempi vita-lavoro, contrastando stereotipi e discriminazioni. È in programma per oggi (venerdì 26 gennaio) un incontro sulla contrattazione di genere, rivolto agli operatori sindacali, organizzato dalla Cisl Padova Rovigo in collaborazione con Ascom Padova ente capofila, per favorire il miglioramento delle condizioni di lavoro delle donne all’interno delle aziende. Interverranno Lorenza Leonardi sulle opportunità oltre le disuguaglianze e Federica Castagnaro sulle strategie per realizzare tali opportunità. 

Un incentivo per le aziende a sperimentare un percorso virtuoso in questa direzione viene dalla certificazione della parità di genere, strumento che oltre a migliorare la reputazione dell’impresa comporta una serie di vantaggi concreti. I requisiti per ottenere la certificazione sono raggruppati in  sei aree: cultura e strategia, governance, risorse umane, opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda, equità remunerativa e infine tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro. Sempre nell’ambito del bando Pari, la Cisl Padova Rovigo ha organizzato, in collaborazione con Forema ente capofila, un webinar che si terrà il 29 gennaio dalle 14 alle 16, rivolto in particolare a tutti gli interessati di Padova e provincia, e mercoledì 31 alla stessa ora, indirizzato soprattutto al pubblico polesano. Il seminario, intitolato “Nuovi modelli di lavoro: relazioni alla pari”, sarà tenuto da Alessandra Bilò, che approfondirà il tema del linguaggio negli stereotipi di genere, e Marco Pinton, che si soffermerà sull’utilizzo responsabile della comunicazione di genere nei social.

“La Cisl Padova Rovigo – commenta la segretaria territoriale Francesca Pizzo – è sensibile alle tematiche di genere e per questo si sta fortemente impegnando nelle attività progettuali previste dal bando Pari, in collaborazione con enti formativi sia della provincia di Padova che di Rovigo. Il tema della valorizzazione delle pari opportunità è centrale per lo sviluppo del nostro Paese, ancora molto carente nella gestione condivisa dei carichi di cura, che penalizzano ovviamente le donne, non facilitandone l’inserimento e la continuità lavorativa. Nel 2024 si concentreranno numerose azioni positive con l’obiettivo di dare una svolta a questo percorso, permettendo anche l’acquisizione di nuove competenze da parte delle donne, tarate sulle esigenze del mondo del lavoro, oltre che una maggiore autostima personale”.

Le finalità del bando Pari investono infatti tutta una serie di tematiche sulle quali è necessario intervenire con iniziative e modalità diverse. Basti pensare che, secondo il Global Gender Gap report 2023, pubblicato sul World Economic Forum, una vera parità di genere a livello globale si avrà nel 2154. Nella classifica dei Paesi più “paritari”, l’Italia si colloca nella parte bassa e la tendenza non è al miglioramento: nel 2023 ha perso 16 posizioni rispetto all’anno precedente, collocandosi al 79esimo posto su 146 Paesi. In Veneto, dal 1993 al 2022, il tasso di occupazione femminile è passato dal 43 al 59,8, ma resta comunque molto al di sotto del 75,7 degli uomini.

A livello territoriale, il divario tra il tasso di occupazione di uomini e donne nel 2023 in Polesine è aumentato rispetto all’anno precedente. Il saldo occupazionale femminile è passato da +445 del 2022 a +1.120, ma quello maschile è più che triplicato, passando da +755 a +2.350.

Ma l’aumento dell’impiego lavorativo non corrisponde a una maggior condivisione dei compiti dentro casa: se entrambi i partner lavorano, la donna continua a farsi carico del 68% delle incombenze familiari. Uno strumento diffuso per semplificare la gestione vita-lavoro è il part-time, che a livello regionale nel 2022 interessava il 34,8% delle donne, contro il 6,1 degli uomini, con un riflesso evidente anche sul divario retributivo. Ma a parità di ore  lavorate, una donna guadagna comunque meno: circa 17,4 euro l’ora contro i quasi 22,6 euro degli uomini e la differenza si fa più evidente nei ruoli dirigenziali, dove gli uomini percepiscono una media di 80 euro l’ora, 27 in più delle loro colleghe.