Sicurezza sul lavoro: «Dopo Firenze bisogna mobilitare le coscienze dentro le fabbriche»

Il segretario Cisl Scavazzin: «Stiamo definendo il calendario di una grande mobilitazione sul territorio con assemblee nei luoghi di lavoro. Nel padovano lo scorso anno gli incidenti mortali sul lavoro sono stati 13»

Fermare le morti sul lavoro dev’essere una priorità per tutti, a cominciare dalle istituzioni, come lo è da tempo per la Cisl. Bisogna parlarne nelle fabbriche, nei cantieri, dovunque si lavori, per mobilitare le coscienze e far sentire la voce di quanti rischiano ogni giorno la vita con contratti irregolari, scarsa formazione, o imbrigliati nell’ultimo anello di una catena di subappalti». Sono le parole di Samuel Scavazzin, segretario generale della Cisl di Padova, dopo che il tema è tornato attualissimo alla luce della strage di Firenze, dove sono morte quattro persone e dove stanno emergendo profili di irregolarità ogni giorno.

La mobilitazione

«Stiamo definendo il calendario di una grande mobilitazione sul territorio con assemblee nei luoghi di lavoro e momenti di confronto con i cittadini, per ribadire le nostre proposte – prosegue Scavazzin – .Se quello che chiediamo fosse stato attuato, avremmo già raggiunto quell’obiettivo di zero morti sul lavoro che ci siamo posti e che non è un’utopia. E la strage di Firenze lo dimostra. Nel padovano lo scorso anno gli incidenti mortali sul lavoro sono stati 13. Un numero che la colloca al quarto posto tra le province venete, ma comunque troppo alto. E a livello nazionale le morti sul lavoro sono aumentate dell’1,1%. Va aperto innanzitutto un confronto sulla formazione, per lavoratori, datori di lavoro ed Rspp, ma va anche definito un grande piano che porti il valore della sicurezza sul lavoro già sui banchi di scuola».

La prevenzione

«Bisogna investire in prevenzione, ricerca e innovazione, anche attingendo agli avanzi di bilancio dell’Inail, e potenziare gli organici degli enti preposti alla vigilanza, implementando anche i controlli sull’applicazione corretta dei contratti di lavoro. L’accesso alle gare d’appalto va collegato ad un sistema di qualificazione delle imprese che comprenda anche l’adesione ai contratti rispondenti al settore oggetto del bando. Va garantita la presenza e l’operatività dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls, Rlst e Rlssp) in tutte le aziende, in un’ottica partecipativa che valorizzi il loro impegno per la tutela dei lavoratori, a beneficio anche dell’azienda stessa. Nella sfida che abbiamo difronte – chiude il segretario Cisl – sono in gioco vite umane, e insieme anche il futuro e la dimensione economica ed etica del nostro sistema produttivo».