Sciopero Amazon, Cisl: “Chiediamo maggiore rispetto per i lavoratori”

Il boom dell’e-commerce dà forza ad Amazon, ma per i sindacati i lavoratori devono cominciare ad organizzarsi per la tutela dei diritti.

ROVIGO – Giornata di agitazione per la filiera della logistica di Amazon, compreso lo stabilimento Geodis di Villamarzana. Allo sciopero indetto dalle sigle Cgil e Cisl, a cui anche Rifondazione comunista ha espresso solidarietà, hanno aderito un nutrito gruppo di dipendenti a Villamarzana, ed un esiguo numero a Castelguglielmo-San Bellino.
In mattinata i sindacati sono stati ricevuti in prefettura dal vicario Luigi Vitetti accompagnati da alcuni dipendenti che hanno voluto manifestare il disagio di un lavoro senza certezze, un precariato formato da contratti a tempo determinato, di somministrazione, quasi mai full time, con un monte ore minimo garantito e senza tutela sindacale in azienda in quanto non viste di “buon grado” dal colosso della logistica.

“L’impressione è quella di trovarsi di fronte ad un muro di gomma – affermano i sindacati all’uscita della prefettura – l’azienda non risponde alle sollecitazioni dei sindacati locali e sposta tutta la questione al nazionale” affermano. “L’esempio di Rovigo è comunque importante, vista la recente apertura dello stabilimento di Castelguglielmo – San Bellino, chiaramente queste problematiche si amplificano in un contesto, dal punto di vista salariale ed occupazionale, fragile come il Polesine, che non era e non è pronto ad insediamenti del genere, e dove, pur di lavorare, si rinunciano alle basi della tutela del lavoratore” ha commentato Matteo Poretti della Cgil Filt Rovigo, che si dichiara comunque positivo nel prosieguo della lotta a beneficio dei tanti lavoratori in quanto, per forza del Decreto Dignità, il modus operandi del colosso dovrà necessariamente cambiare e una parte degli oltre 2.000 contratti di somministrazioni dovranno essere stabilizzati.

I lavoratori dei magazzini Amazon di Castelguglielmo e di Vigonza, nelle province di Rovigo e di Padova, hanno aderito allo sciopero indetto dalle segreterie nazionali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti su tutta la filiera, dopo l’improvvisa rottura della trattativa per l’indisponibilità dell’azienda ad affrontare le tematiche poste dalle Organizzazioni sindacali. Allo sciopero hanno aderito anche i sindacati dei somministrati Felsa Cisl, Nidil Cgil e Uiltemp, che rappresentano la maggioranza dei lavoratori Amazon e che hanno organizzato un presidio questa mattina davanti alla sede di Castelguglielmo, la più grande del Veneto. «Abbiamo voluto essere presenti anche come Cisl Padova Rovigo – ha detto il segretario generale Samuel Scavazzin – per manifestare la nostra solidarietà a tutti i lavoratori e alle lavoratrici del gruppo, diretti e indiretti. Le problematicità sollevate dal sindacato a livello nazionale sono presenti anche qui e nella sede di Vigonza, a cominciare da quelle che interessano i lavoratori somministrati e in particolare un turn over troppo forte che non dà nessuna sicurezza ai lavoratori e crea disagio anche al territorio».

Per il segretario della Cisl del Veneto Gianfranco Refosco, «la filiera della logistica è il nuovo fordismo. E Amazon – aggiunge – ne rappresenta il fenomeno principale, ormai presente in tutte le province del Veneto. Il grande boom dell’e-commerce ha ulteriormente rafforzato la sua posizione. E’ il momento che i lavoratori si organizzino per la tutela dei loro diritti. Sappiamo che Amazon tenta di ostacolare ogni tentativo di organizzarsi, ma questa è l’univa via per ottenere una vita dignitosa».

La Cisl Padova Rovigo ha seguito con attenzione l’insediamento di Amazon sul territorio fin dall’inizio, senza pregiudizi né ostilità. «Abbiamo sempre pensato che Amazon potesse essere un’opportunità per il Polesine – ricorda la segretaria territoriale Francesca Pizzo – ma l’azienda deve comprendere di essersi insediata su un territorio che ha forti peculiarità legate alla mobilità e all’aspetto abitativo. Aspetti particolarmente rilevanti tenendo conto del fatto che il personale è residente per lo più al di fuori del territorio polesano. La Cisl Padova Rovigo ha pertanto creato un coordinamento con i sindacati di categoria Fit e Felsa (Federazione Italiana Trasporti e Federazione Lavoratori Somministrati autonomi e atipici, ndr) per monitorare costantemente il tema dell’occupazione e le sue ricadute sul territorio. Ad oggi ci risultano pochi contratti a tempo indeterminato e molti somministrati».

I contratti di somministrazione a febbraio per la sola sede di Castelguglielmo hanno infatti superato i duemila. «Duemila contratti attivati, ma non altrettanti lavoratori – precisa la segretaria della Felsa Cisl Padova Rovigo Alessandra Munaro – la maggior parte dei quali, tra il 65 e il 70%, in Mog, monte ore garantito. Ciò non permette alle persone di crearsi un futuro né di avere un minimo di stabilità. Questi lavoratori vivono costantemente con la paura di non essere riconfermati. Si rivolgono al sindacato, raccontano le loro problematiche, ma poi temono che se si facessero supportare attivamente perderebbero definitivamente il lavoro».